Un’assemblea pubblica davanti al cantiere della centrale geotermica di Bagnore 4, presidiata da un ingente numero di rappresentanti delle forze dell’ordine. Così si è aperto il penultimo giorno del campeggio all’Amiata, sempre più affollato. Durante l’incontro sono intervenuti esponenti di reti e comitati arrivati da tutta Italia.
Tante ed eterogenee le istanze raccontate, che però hanno tutte come minimo comun denominatore l’attacco ai territori e alle loro risorse, nonché la totale prevaricazione dei diritti delle popolazioni locali. Tutti hanno manifestato la loro solidarietà ai comitati amiatini, i quali hanno spiegati i pesanti impatti dell’attività geotermica dell’Enel e di come la nuova centrale produrrà il doppio dell’energia (40 megawatt) di quella di Bagnore tre, che sorge a due passi dal cantiere.
Nel pomeriggio al campeggio continueranno gli incontri tematici degli attivisti. Tre i tavoli di lavoro: come riprendere il controllo della finanza pubblica; nuove forme di autorganizzazione per sottrarre i beni comuni alla logica del profitto; verso il comune, oltre il pubblico e il privato. Domani mattina è prevista la plenaria conclusiva.